Ambasciatore Europeo C.EU.CO.

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il Presidente Alessandro Salarolo

martedì 20 ottobre 2015

SCRIVONO DI NOI

Risotti in festa a Verona.

Il Riso Vialone Nano, cucinato presso la Confraternita del BònCuciàr, da Giorgio Sbizzera, presentato in trepreparazioni... Successo previsto e realizzato.


             Che Verona, oltre al buon vino, all’ottima verdura e frutta, dia origine anche a riso d’altissima qualità è cosa risaputa. Ma, che Riso Vialone Nano si produca pure a Sustinenza di Casaleone, Verona, è cosa che va conosciuta, anche perché chi tale riso crea e cuoce, ossia, esegue tali due importanti compiti, è, per quanto stiamo raccontando, una sola persona: l’esperto Giorgio Sbizzera. Il quale, titolare dell’Azienda Agricola “La Fornasella”, ama realizzazioni di qualità, che consistono nel produrre riso dalle caratteristiche d’alto livello e nel cucinare lo stesso – in base a ricette diverse, tutte basate su tradizione e storia – quale esclusivo frutto di passione e di sacrificio. Il bello è che Giorgio, sbizzeragiorgio@alice.it, lavora in silenzio, senza ricorrere alla moderna pubblicità, ma presentando solo fatti. Fatti che ci ha fatto conoscere, molto fortunatamente, Enrica C. De Fanti, presidente della Pro Loco di Casaleone, Verona, della quale Sustinenza, è frazione, in cui, appunto, opera Sbizzera. Il quale, non è noto solo in Italia, ma anche all’estero – per esempio ad Innsbruck, Austria – dove i suoi risi ed i suoi risotti sono ben noti. Descriviamo cose semplici, di vita agricola e di cucina, ma che hanno grande rilievo, perché costituiscono, sebbene nel piccolo, un grande contributo all’economia, creando ricchezza. Tutto questo abbiamo saputo, presso la sede della veronese Confraternita del BònCuciàr di Verona, dove con la collaborazione del presidente A. Salarolo, una folla di persone ha potuto de facto rendersi conto dell’alto livello del Vialone Nano Proposto e delle tre preparazioni eseguite da Giorgio, nei tipi: al Radicchio Rosso di Casaleone + Tastasàl o macinato di maiale + Formaggio Monte Veronese dei Monti Lessini; al tartufo, dall’ottimo profumo, e all’Amarone, quale unicum e maximum dei vini veronesi. A volte, si pensa che un convivio serva solo a riempire il ventre e a scambiare quattro chiacchere – fattori certamente importanti –, ma, nel caso descritto e in molti altri, convivi ed assaggi servono pure a promuovere la conoscenza di chi lavora sodo e a dare il dovuto rilievo a chi si impegna tutto l’anno nel mondo dell’agricoltura – anche producendo e cuocendo riso!

Pierantonio Braggio

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