Risotti in festa a Verona.
Il Riso Vialone Nano, cucinato presso la Confraternita del BònCuciàr, da Giorgio Sbizzera, presentato in trepreparazioni... Successo previsto e realizzato.
Che Verona, oltre al buon vino, all’ottima
verdura e frutta, dia origine anche a riso d’altissima qualità è cosa risaputa.
Ma, che Riso Vialone Nano si produca pure a Sustinenza di Casaleone, Verona, è
cosa che va conosciuta, anche perché chi tale riso crea e cuoce, ossia, esegue
tali due importanti compiti, è, per quanto stiamo raccontando, una sola
persona: l’esperto Giorgio Sbizzera. Il quale, titolare dell’Azienda Agricola
“La Fornasella”, ama realizzazioni di qualità, che consistono nel produrre riso
dalle caratteristiche d’alto livello e nel cucinare lo stesso – in base a
ricette diverse, tutte basate su tradizione e storia – quale esclusivo frutto
di passione e di sacrificio. Il bello è che Giorgio, sbizzeragiorgio@alice.it,
lavora in silenzio, senza ricorrere alla moderna pubblicità, ma presentando
solo fatti. Fatti che ci ha fatto conoscere, molto fortunatamente, Enrica C. De
Fanti, presidente della Pro Loco di Casaleone, Verona, della quale Sustinenza,
è frazione, in cui, appunto, opera Sbizzera. Il quale, non è noto solo in
Italia, ma anche all’estero – per esempio ad Innsbruck, Austria – dove i suoi
risi ed i suoi risotti sono ben noti. Descriviamo cose semplici, di vita
agricola e di cucina, ma che hanno grande rilievo, perché costituiscono,
sebbene nel piccolo, un grande contributo all’economia, creando ricchezza.
Tutto questo abbiamo saputo, presso la sede della veronese Confraternita del
BònCuciàr di Verona, dove con la collaborazione del presidente A. Salarolo, una
folla di persone ha potuto de facto rendersi conto dell’alto livello del
Vialone Nano Proposto e delle tre preparazioni eseguite da Giorgio, nei tipi:
al Radicchio Rosso di Casaleone + Tastasàl o macinato di maiale + Formaggio
Monte Veronese dei Monti Lessini; al tartufo, dall’ottimo profumo, e
all’Amarone, quale unicum e maximum dei vini veronesi. A volte, si pensa che un
convivio serva solo a riempire il ventre e a scambiare quattro chiacchere –
fattori certamente importanti –, ma, nel caso descritto e in molti altri,
convivi ed assaggi servono pure a promuovere la conoscenza di chi lavora sodo e
a dare il dovuto rilievo a chi si impegna tutto l’anno nel mondo
dell’agricoltura – anche producendo e cuocendo riso!
Pierantonio Braggio
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