XL Anniversario del Magistero
Domenica
27 settembre in quel di Busto Arsizio, il Magistero, guidato ora dal Gran
Maestro Antonio Colombo, ha festeggiato assieme ad oltre un centinaio di Amici
e Confratelli il suo quarantesimo anniversario di fondazione.
Numerose
le Confraternite presenti che rappresentavano il nord Italia.
Tra le
Autorità, il Signor Sindaco di Busto Arsizio che ha elogiato lo spirito
confraternitale e conviviale dei presenti che, attraverso le loro Associazioni,
Confraternite ed Ordini, portano avanti esaltandole, le tradizioni, i costumi e
mettono in risalto, promovendolo, il territorio di appartenenza.
La
presenza dello Chef Sergio Barzetti, che attualmente è presente nella
trasmissione televisiva :”La Prova del Cuoco” ha posto in risalto, se ce ne
fosse stata la necessità, quanto importante sia il compito delle Associazioni
presenti (e non ) svolto meticolosamente sul territorio italiano col fine di
non fare dimenticare, esaltandole, quelle ricette della nonna, che altrimenti
andrebbero perse sotto la martellante pubblicità fatta a favore dei cibi
globali.
Lui
stesso, nell’insegnare alla gente le sue ricette, dà la precedenza assoluta
alle tradizionali, condendole magari con quel pizzico di genialità che
contraddistingue i Grandi Chef.
Prima del Convivio, si è potuto visitare il
famoso Museo Tessile di Busto che con il lavoro di tanta gente e lo spirito
imprenditoriale dell’industriale Carlo Ottolini.
IL MUSEO DEL TESSILE
Un luogo della
memoria industriale che conserva e valorizza il lavoro dell’imprenditoria
bustocca: è il Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto
Arsizio, aperto nel 1997 grazie all’impegno all’amministrazione Comunale, con
la partecipazione di cittadini e imprese. L’atmosfera industriale si respira
fin dall’inizio della visita che si svolge nella cornice dell’edificio che
ospitava alcuni reparti del Cotonificio Carlo Ottolini, poi Cotonificio
Bustese, esempio di architettura industriale di fine Ottocento, in stile
neogotico. La storia dell’industrializzazione, che in questo territorio è stata
segnata soprattutto dal settore tessile, è narrata a partire da metà ottocento
grazie a macchinari, strumenti, oggetti e documenti. Quello del tessile si può
a ragione definire un “museo per tutti” grazie ai laboratori didattici, visite
guidate interattive, ai percorsi di approfondimento rivolti alle scuole e a una
sezione tattile per i non vedenti con indicazioni in Braille. Il fil rouge
della visita segue la sequenza della lavorazione delle fibre. Per questo motivo
il piano terra è dedicato alla filatura, preparazione e tessitura, con piccoli
strumenti e grandi macchinari, tra i quali un antico telaio per nastri del 1813
e uno dei primi telai meccanici per fustagni del 1869. Al primo piano sono
ospitate la sala dedicata al sistema Jacquard, quella del finissaggio,
confezione e spedizione, con preziose etichette originali ed antichi
campionari. Il secondo piano è dedicato a tintoria e stampa, con attrezzi usati
per la tintura “manuale”, ma anche con appunti e ricette di tintori bustesi.
IL MUSEO DELLE SPADE "AGORA'" DI
BUSTO ARSIZIO
Il museo ha come nucleo principale la
“Donazione Longhi”, consistente in centinaia di pezzi: fioretti, sciabole e
spade, sportive, da duello e di uso militare; accessori per l'addestramento
dello schermitore, come maschere, piastroni e guanti, e una vasta iconografia.
Gli accessori, in particolare, sono di assoluta originalità e rarità e
costituiscono un patrimonio unico nel suo genere.
La donazione, di per sé più che
sufiìciente per allestire un museo e già utilizzata in occasione di mostre
tematiche sul territorio nazionale, è destinata ad accrescersi e, attraverso
l’archiviazione e lo studio sistematico dei suoi pezzi, ad aumentare il suo
valore. Tra i beni in collezione trova poi posto un altro fondo documentario di
grande interesse per la storia della scherma sportiva: l’archivio del
campionissimo Nedo Nadi, recentemente riscoperto e acquisito proprio dal
Maestro Giancarlo Toràn.
E’ infine allestita una sezione
dedicata ai documenti: fondamentali per lo studio della scherma sin dai suoi
primordi e con una particolare attenzione alla storia della scherma sportiva a
partire dalla seconda metà del XIX secolo. Libri, documenti, trattati e testi
di giurisprudenza sul duello rappresentano il prezioso corollario (in gran
parte già digitalizzato) del materiale esposto.
L'Agorà nasce quindi da subito come un
centro di progetto e di ricerca rivolto al futuro, ad una delle migliori
strutture sportive europee, della quale rappresenta il naturale sviluppo.